sabato 21 febbraio 2009

Ricominciamo da Sinistra Europea


ROMA, Sabato 21 febbraio ore 10 -16
ASSEMBLEA AL RIALTO OCCUPATO

L'appello "a sinistra per davvero, ricominciamo da Sinistra Europea" è stato sottoscritto, fra associazioni e persone singole, da tutti quelli che perseguono l'obiettivo di ricosturire una connessione fra le decisioni a livello europeo e la vita di noi tutti. Questo del Rialto è il primo appuntamento per costruire l'unità sulla base della pratica e dei principi comuni

di Monica Sgherri
responsabile dipartimento Sinistra Europea


La vittoria del Pdl in Sardegna è lo specchio del fallimento del progetto del Pd Di quel progetto che nasce dallo scioglimento del Pci e che ininterrottamente per tutti questi anni coniuga perdita di identità e spostamento costante verso politiche liberiste e impopolari troppo simili al centro destra (a partire proprio dalla privatizzazione dell'acqua-bene comune indispensabile alla vita- e dalla precarizzazione del lavoro). Un grande vuoto lasciato a sinistra che neanche i partiti della sinistra alternativa sono riusciti a coprire. Questo ci dice il fallimento della Sinistra Arcobaleno, drammaticamente battuta per mancanza di credibilità del suo progetto, del governo Prodi affossato anche da autorevoli esponenti oggi presenti nei ranghi del centro destra, di Soru sconfitto anche dalla paura della crisi economica e dalla speranza che speculazione edilizia e svendita del territorio possano diventare un'ancora di salvezza. Tutti noi siamo oggi chiamati a rispondere di una pesante sconfitta politica e culturale che ha radici profonde, che apre le porte ad una riscrittura materiale della Costituzione nel segno della controriforma autoritaria, dai caratteri reazionari e xenofobi, segnata della volontà di "uccidere" definitivamente la sinistra d'alternativa, con la soglia di sbarramento elettorale per le elezioni europee.

Eppure registriamo importanti segnali di ripresa della mobilitazione sociale nel paese, come ci dicono le lotte cresciute sotto la bandiera di "noi la crisi non la paghiamo". Dalla scuola, agli scioperi generali del 16 novembre, del 12 dicembre fino all'ultimo del 13 febbraio. A livello locale i territori sono ricchi di esperienze di conflitto che a partire dal proprio specifico, siano esse le lotte per il diritto all'abitare o per la salvaguardia dell'ambiente e della salute, sviluppano lotte antisistemiche per un altro modello di sviluppo, diametralmente contrapposto alla crescita illimitata. Il tema è quello di cercare di costruire concretamente le risposte e le pratiche per uscire dalla crisi della globalizzazione capitalistica, in basso a sinistra. Non si tratta solo di salvare Rifondazione Comunista ma di costruire e ricostruire uno spazio politico aperto al protagonismo che ancora è forte nella società, uno spazio che sappia far convivere le forme organizzate dei partiti con le altre forme dell'organizzazione della vita politica e sociale.

Per questo è importante l'appello "A sinistra per davvero, ricominciamo da sinistra europea" sottoscritto da associazioni, personalità e da molti di noi, con un appuntamento per sabato 21 febbraio a Roma al Rialto Occupato. E' importante perché quella europea è la dimensione reale dove passano le scelte che condizionano gli stati nazionali, proprio quell'Europa che da Maastricht in poi è stata governata dal liberismo e dal monetarismo della Banca Centrale, che ci chiede di innalzare l'età pensionistica per le donne in Italia ma dimentica di pretendere che l'Italia si adegui agli altri grandi paesi sull'estensione degli ammortizzatori sociali a tutti i disoccupati ed inoccupati, la stessa Europa che dimentica i morti sul lavoro.

Sinistra Europea è stata quella esperienza generosa, e colpevolmente sacrificata da Rifondazione Comunista, dove si è sviluppata la possibilità di fare agire insieme soggetti e culture diverse, che offre la risposta concreta a qualunque scorciatoia identitaristica o organizzativistica in nome dell'unità: se le ipotesi unitarie basate sulla rinuncia e cancellazione delle identità, degli ideali e delle culture, oggi sono da respingere, perché palesemente fallite, altrettanto velleitari e, nei fatti, autoritari, sono i richiami a un passo indietro. Oggi l'obiettivo deve essere quello di ricostruire una connessione vera tra quanto si decide a livello europeo e quanto questo determina la vita delle persone in un contesto di crisi profonda. Oggi è necessario un passo avanti di tutti, per coniugare insieme unità e pluralità. L'obiettivo dell'unità a sinistra può essere praticato concretamente sulla base di pratiche, principi e obiettivi comuni. Sabato al Rialto può essere un punto comune per ripartire.

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