giovedì 13 novembre 2008

I migranti e il Partito

Partito della Rifondazione Comunista

IV Congresso Regionale

Quartu S.Elena 8-9 novembre 2008

(ordine del giorno per richiedere al Partito di impegnarsi per la difficile soluzione della vicenda assurda dei migranti richiedenti asilo politico esaminati a Cagliari ai quali una apposita commissione gli riconosce di aver subito le peggiori vessazioni nella loro terra ed immediatamente poche ore dopo la concessione dell'asilo li lascia davanti alla stazione di Cagliari ignari della lingua del posto)

L'espulsione dei migranti in Italia è uno strumento rigido, costoso e spesso inapplicabile, quanto la stessa detenzione dei migranti stessi. I Cpt costano infatti circa 30 milioni di euro l'anno, che sommati ai 30 milioni della gestione, e ad altri 30 milioni della sorveglianza esterna, che dipende dal ministero dell'Interno, arriviamo a spendere 90 milioni l'anno. Da considerare, inoltre, che nel periodo successivo al varo della legge Bossi-Fini, il governo italiano ha investito, nel contrasto all'immigrazione clandestina, circa l'80% delle risorse pubbliche destinate alle politiche migratorie. Una proposta politica di accoglienza concreta e umana per i migranti è stata elaborata dal Il gruppo Gue/Ngl del parlamento europeo. Una proposta che chiede all'Unione Europea di ripensare interamente la propria politica di immigrazione, partendo dal rispetto della dignità dei migranti. Il gruppo, in linea con campagna europea per la chiusura dei Cpt, ritiene che le procedure di identificazione dovrebbero durare solo pochi giorni e non dovrebbero essere effettuate negli stessi Cpt. Ogni Stato membro dovrebbe attuare la legislazione nazionale in materia di asilo in conformità alle convenzioni internazionali e nel rispetto degli standard in materia di diritti umani. L'apertura di nuovi canali per l'immigrazione legale dovrebbe attuarsi con l'istituzione di un permesso di soggiorno-lavoro, che limiterebbe il fenomeno dell'immigrazione illegale, poiché è nell'interesse del migrante essere identificato dalle autorità per ottenere un permesso di lavoro. Finché gli immigrati saranno considerati "illegali", sarà impossibile instaurare le condizioni per una reale integrazione sociale, poiché la vera accoglienza passa attraverso il riconoscimento dei diritti sociali e civili dei migranti. Finché i governi saranno trascinati dalla cultura razzista e xenofoba dei provvedimenti punitivi nei confronti dei naturali fenomeni migratori, e dagli istinti più violenti e barbari della società, le gabbie per migranti continueranno ad esistere, e noi, non potremmo mai definirci un paese civile.

Anche il Cpa di Elmas è stato inaugurato in assenza di trasparenza.

Dovrebbe essere funzionale al primo soccorso e a un'accoglienza limitata al tempo necessario per l'identificazione dei migranti sbarcati e il successivo trasferimento nei Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) o nei Cie (Centri di identificazione e espulsione). Ad oggi, non si conosce la sua reale natura organizzativa, riguardante soprattuto il rispetto gli standard richiesti e previsti negli ordinari Cpa. A detta dei sindacati, il Cpa, è un ambiente fatiscente e privo delle più elementari norme igieniche, di conseguenza, ne dovremmo dedurre che anche le condizioni di vivibilità della struttura da parte dei migranti siano precarie e difficili. Per coloro che richiedono asilo in Italia, vi dovrebbe essere una commissione che entro venti giorni (termine quasi mai rispettato) assicuri una verifica del caso e conceda o meno l'asilo richiesto; in questa fase non è prevista la presenza di un legale che è presente solo se viene richiesto esplicitamente, essendo questa una procedura amministrativa a cui il migrante potrà far ricorso davanti ad un giudice e solo allora, nei casi consentiti, è previsto anche il gratuito patrocinio. Perciò è diventata comunque determinante la presenza di alcuni legali che gratuitamente anche in questa fase prestano la loro attività ai migranti. Subito dopo la decisione della commissione il richiedente che ottiene l'asilo termina di colpo la sua permanenza nel Cpa o nel Cara, senza nessun rapporto o contatto con la società esterna, in cerca di un alloggio, di un avvocato, di un lavoro viene “rilasciato”.

Il Congresso del Partito della Rifondazione Comunista della Sardegna prende come impegno fin tanto che il Cpa non verrà chiuso a svolgere la sua attività sia di movimento che istituzionale per il superamento di questo luogo e la trasformazione dell'accoglienza dei migranti sulla nostra isola. Si impegna a costruire uno specifico gruppo di lavoro che controlli, insieme alle associazioni, movimenti e singole persone che già da molto lo fanno, la situazione del Centro denunciandone le anomalie e contribuendo con l'intero corpo del Partito alle azioni di protesta che portano al suo superamento. Impegna il gruppo regionale del Partito della Rifondazione Comunista ed il suo Assessore a presentare al Consiglio regionale una proposta di un piano di aiuti logistici e finanziari a sostegno dei migranti che richiesto l'asilo o in attesa di una decisione del magistrato sul suo diniego sono allontanati dal Cpa o dal Cara privi di qualsiasi sostegno e comunque in generale per migliorare le condizioni “di detenzione” a cui sono sottoposti gli “ospiti” del Cpa di Elmas.

Marco Ghinolfi

Giuseppe Stocchino

Gianni Fresu

Vincenzo Pillai ed altri

Approvato all' unanimità

Nessun commento: