domenica 23 novembre 2008

Resistere al carovita serve come il pane

1 commento:

Rifondazione Libera ha detto...

Consiglio Regionale della Sardegna

XIII LEGISLATURA

Gruppo P.R.C. - Partito della Rifondazione Comunista

il Vicepresidente

All'On. Renato Soru

Presidente della Giunta Regionale della Sardegna

Cagliari, 18 novembre 2008

Oggetto: sanità penitenziaria.

Gentile Presidente,

in riferimento all'assistenza sanitaria nelle carceri sarde, vi è un malessere diffuso e molta preoccupazione, in quanto non si conosce, in modo preciso, come sarà dal 1 Gennaio 2009 il nuovo modello organizzativo con il passaggio di competenze dal Ministero della Giustizia alla Regione. Come ben sa, dal 30 Maggio di quest'anno la riforma approvata dal Parlamento ha trasferito la sanità penitenziaria alle Asl, ma questo che potrebbe sembrare un semplice passaggio di consegne, si è delineato come un impegno molto complicato. Sul piano pratico, infatti, ci sono diverse difficoltà: nel settore operano 15 medici incaricati, 50 professionisti assegnati alle guardie, 60 infermieri (di ruolo e a parcella), che presto dovranno ascoltare le direttive del Ministero del Welfare. Al medesimo ministero, e dunque anche alle Asl e agli assessorati, dovranno sottostare tutti i cardiologi, radiologi, oculisti e altri per le visite specialistiche, ma pochissimi tra loro conoscono le prestazioni sanitarie che dovranno ricevere i detenuti. Alcuni colleghi del Consiglio regionale hanno presentato di recente delle interrogazioni in merito a questo problema, chiedendo l'intervento della Giunta regionale, ma purtroppo la stessa Giunta non può risolvere nulla, in quanto la normativa generale – come giustamente afferma Pier Paolo Pani, responsabile del Servizio Integrazione che fa capo alla direzione delle politiche sociali dell'Assessorato alla Sanità della Sardegna – che attua il trasferimento delle competenze nel caso delle regioni a statuto speciale come la nostra, prevede che il passaggio venga fatto sulla base di un accordo stipulato da una commissione costituita da due membri designati dalla Regione e due incaricati dal Governo nazionale. La convocazione di questa commissione è compito però dell'esecutivo nazionale, per cui finchè il Governo non provvederà ad organizzare questa riunione decisiva, non sarà possibile arrivare alla soluzione del problema. Mi rivolgo, dunque, a Lei, Presidente, chiedendo alla S.V. di poter sollecitare il Governo affinché convochi al più presto questo comitato, in modo da riuscire a risolvere per tempo questa difficile situazione e ridurre i tempi d'attesa che hanno causato tutto questo sconcerto e malessere nel settore della sanità penitenziaria.

Cordiali saluti.

On. Ignazio Paolo Pisu