mercoledì 22 ottobre 2008

Un atto ideologico, ingiusto, inutile e pericoloso

di Ardig Martino, Chiara Bodini
da AprileOnline 21 ottobre 2008

Modifiche alla legge che tutela la salute degli immigrati irregolari: da qualunque lato si guardi, rappresenta un'insensata misura sanitaria mascherata da intervento protettivo. Inoltre, i dati dicono chiaramente che l'immigrazione irregolare è legata quasi esclusivamente al lavoro nero: poiché assumere lavoratori in nero è un reato più grave del soggiorno irregolare, per giustizia ed equità dovremmo allora stracciare le tessere sanitarie dei datori di lavoro?

In Commissione congiunta Giustizia ed Affari Costituzionali, nell'ambito del dibattito sul "Pacchetto Sicurezza", è stato depositato nei giorni scorsi un emendamento a nome di alcuni senatori della Lega Nord. L'intento dell'emendamento è di modificare l'articolo 35 del Testo Unico sull'Immigrazione (Dl 25 luglio 1998, n.286), che garantisce l'assistenza sanitaria agli stranieri non iscritti al Servizio Sanitario Nazionale perché presenti sul territorio italiano in condizione di irregolarità giuridica. Di particolare gravità sono: 1) l'abrogazione del comma 5, in base al quale "l'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano"; 2) le modifiche al comma 4, che introducono l'obbligatorietà del pagamento delle prestazioni d'emergenza anche per gli indigenti, con segnalazione all'autorità competente in caso di insolvenza.



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