sabato 27 dicembre 2008

"Rifondazione Comunista in movimento contro le dimissioni del Presidente della Giunta Regionale"

Rifondazione Comunista in movimento

Area politica del Prc in Sardegna


Cagliari, 23 dicembre 2008

La ricerca di rimedi alla grave situazione di crisi economica e sociale in cui versa la Sardegna non è certo facilitata dalla crisi istituzionale di cui le dimissioni di Soru non sono che l'ultimo atto di un Presidente che gioca spregiudicatamente una carta che non può creare alcun bene alla collettività sarda. E' pura mistificazione, infatti, riportare, così come è stato fatto anche da alcuna stampa nazionale, che le dimissioni di Soru sono maturate nello scontro tra cementificatori delle coste e difensori dell'ambiente. Niente di più falso! Lo scontro è tra coloro che vogliono che in materia urbanistica la programmazione debba competere alla Giunta (e quindi al Presidente) e chi, come noi, ritiene che la competenza rimanga in capo al Consiglio, così come avviene in qualunque consesso democratico. I conflitti interni al Pd hanno ritardato e, a volte, paralizzato l'attività del Consiglio per cui a pur importanti iniziative si contrappone un risultato della legislatura, per molti versi insoddisfacente, che sarà ulteriormente appesantito se, mantenendo Soru le dimissioni, non potrà essere discussa la legge finanziaria, strumento fondamentale per l'operatività di molte aziende e degli enti locali che hanno bisogno, tanto più in una situazione che vede crescere l'indice di povertà delle famiglie, di definire in modo certo i propri capitoli di entrata e di spesa, cosa che non può essere fatta con il bilancio regionale in esercizio provvisorio e operando, di conseguenza, per 1/12esimi. Al di sopra quindi di qualunque tatticismo che le parti contrapposte del PD disinvoltamente praticano, va posto l'interesse della popolazione. Come area politica di Rifondazione Comunista che si riconosce nelle posizioni espresse dalla maggioranza del partito nazionale abbiamo, quindi, fatto quanto era in nostro potere per convincere chi nel partito sardo ha la maggioranza, che la scelta operata da Soru, con le proprie dimissioni, non andava elogiata ma contrastata perché ha le sue radici e la sua conclusione esclusivamente negli interessi e nei rapporti interni al Pd. Opereremo ancora, intervenendo in Aula consiliare e presso l'opinione pubblica affinché gli interessi della Sardegna vengano posti al primo posto e siamo comunque tutti noi impegnati a ricostruire, su basi programmatiche che sappiano rispondere alla gravità della crisi e con uomini che non guardino al proprio tornaconto elettorale, alleanze in grado non solo di battere il centro-destra, ma di riportare anche il ruolo del Presidente e della Giunta alla corretta funzione di esecutivo delle decisioni prese dal Consiglio regionale. Non ci servono governatori, per quanto illuminati ed illustri.