lunedì 8 febbraio 2010

13 febbraio: convocazione conferenza territoriale GC Selargius, Elmas, Dolianova, Settimo, Sestu, Capoterra, Sadali e Monastir.



Cara Compagna/o,


i lavori verso la IV Conferenza Nazionale dei Giovani Comunisti proseguono nella federazione di Cagliari con la conferenza territoriale di Selargius, Elmas, Dolianova, Settimo, Sestu, Capoterra, Sadali e Monastir.


Vi comunichiamo che per il giorno
Sabato 13 Febbraio 2010,
dalle ore 18:00
presso la Federazione di Cagliaria Pirri (Cagliari) in Via Limbara n°27
la conferenza territoriale dei GC che seguirà il seguente ordine dei lavori:

Ore 18:00 - Apertura dei lavori da parte del garante federale (Roberto Loddo),
nomina della presidenza e delle commissioni


Ore 18:30 - Presentazione dei documenti congressuali e degli eventuali emendamenti:-
1° Documento (Andrea Melis) - "Una Generazione di Sogni Conflitti e Rivoluzioni"-
2° Documento (Compagno da definire-) - "Lottare Occupare Resistere"
- Emendamenti (Compagno -da definire-)

Ore 19:30 - Inizio del dibattito
Ore 20:00 - Votazione con doppio appello nominale consecutivo degli aventi diritto

Ore 20:30 - Eventuale prosecuzione dei dibattito e riunione commissioni congressuali

Ore 20:45 - Relazione delle commissioni ed elezione dei delegati federali

Vista l'immane mole di argomenti su cui confrontarci e discuter si pregano i compagni di osservare la massima puntualità, in particolare l'orario per la votazione è tassativo.

In allegato trovate i documenti congressuali, per qualsiasi altra informazione potete fare riferimento al sito nazionale dei Giovani Comunisti: http://www.giovanicomunisti.it/


Saluti in lotta
per la commissione federale del congresso Gc
Roberto Loddo

domenica 7 febbraio 2010

Documento congressuale circolo della Rifondazione Comunista Quartucciu


Documento congressuale
Circolo della Rifondazione Comunista Quartucciu
07/02/2010


Introduzione
Innanzitutto, premettiamo che questo più che un sostanzioso documento politico congressuale, sarà piuttosto una relazione che toccherà vari argomenti, senza però approfondirli troppo. La scelta dei compagni del Circolo di Quartucciu di non dilungarsi eccessivamente nel teorizzare è propria del "modus operandi" che sin dall'inizio ufficioso del lavoro di questo gruppo è andato concretizzandosi, sino a diventare poi ufficiale, e quindi arrivare sin qui, al Congresso fondativo del Circolo della Rifondazione Comunista di Quartucciu. Nel Giugno 2009, dopo ben 2 anni che a Quartucciu non era presente un Circolo del Prc, dopo le Elezioni Europee, si è scorta la possibilità di far rinascere un nuovo circolo. Un gruppo di compagni si è incontrato e ha deciso di "riprovare", con pazienza e coraggio... perchè, oggigiorno, essere comunisti è necessario quanto faticoso, è una passione quanto un bisogno. La voglia di fare dei compagni ha, dunque, messo in un angolo le difficoltà intrinseche, e dal fare le riunioni in casa si è presto arrivati a farle in una sede, seppur molto modesta. Il "fare" s'è subito sostituito al "parlare", e così si è dato il via ad un progetto, che ci ha portato ad oggi...oggi, giorno che rappresenta un semplice passaggio per la costruzione di un qualcosa di più lento, e soprattutto lungimirante. Il contesto. In realtà, la nascita di una nuova sezione, che è dai tempi del mai rimpianto abbastanza PCI, un motivo di contentezza, è arrivata in tempi, come quello che stiamo attualmente vivendo, tutt'altro che propizi per chi fa la politica che facciamo noi, e per chi crede in quello che crediamo noi. Da una parte, la crisi economica che continua a perpetuarsi non fa altro che assicurarci la veridicità delle analisi del sistema capitalistico che noi abbiamo sempre fatto, e quindi, in un certo senso, ci consegna quel patentino di "ragione", quel soddisfacente "l'avevamo detto"... Che, però, d'altra parte, ci lascia con la "bocca asciutta" perchè, come di consueto, le crisi economiche di tale portata non portano a riflessioni critiche sulle cause delle crisi stesse, bensì portano a rabbia e chiusura verso l'esterno. I ricchi diventano sempre più ricchi, e I poveri sempre più poveri. Le categorie come gli studenti, I pensionati, I lavoratori dipendenti soprattutto, coloro che non hanno sicurezze, precipitano in difficoltà sempre maggiori. Le fabbriche chiudono e si delocalizzano, alla ricerca di costi sempre minori, per profitti sempre maggiori, e così I lavoratori subiscono licenziamenti di massa, con il conseguente impoverimento delle famiglie. Gli studenti subiscono un abbassamento sempre maggiore nella qualità del loro studio, e contestualmente le loro spese aumentano, e la possibilità poi di trovare un posto di lavoro sfuma. Così, I migranti si trovano nel bel mezzo di una "guerra tra poveri" in cui, ahinoi, vengono spesse volte individuati come capro espiatorio di una crisi molto più ampia, e molto più profonda. In questa fase, I Governi tendono a spostarsi tendenzialmente a destra, si diffonde l'idea che l' "altro" è un ostacolo verso il raggiungimento del proprio benessere. La democrazia viene nella sostanza messa in discussione, senza che la popolazione, tremendamente oppressa dal pensiero di arrivare a fine mese, se ne accorga. Ed è qui, in questa situazione, che la presenza dei comunisti è essenziale.

Il Partito..oggi.
Poichè noi siamo qua, a discutere di ciò che è meglio per migliorare il nostro agire; poichè compagni e compagne in tutta Italia credono ancora in questo ideale, in questo simbolo; poichè gli anziani non mollano e i giovani si appassionano; poichè nuovi circoli nascono... il Partito della Rifondazione Comunista ESISTE, ed è vivo. Anni e anni di pesanti lacerazioni e scissioni hanno messo questo Partito in ginocchio, Partito che tuttavia và avanti grazie allo spirito di tutti I compagni e le compagne che ci credono ancora. Partendo da questa più che oggettiva constatazione, è inutile dire che questo nostro Partito si trova in pesante difficoltà: gli iscritti sono notevolmente diminuiti, tanti compagni ormai sono troppo diffidenti e delusi verso di noi per darci anche un minimo di fiducia, il nostro essere fuori dal Parlamento ci ha portato a risultare praticamente invisibili agli occhi della gente, e anche a non poter portare le nostre istanze nelle sedi istituzionali. Le finanze sono a dir poco disastrose, e il grado di radicamento territoriale, malgrado l'impegno assiduo di molti compagni, non è ancora neanche minimamente quello che dovrebbe essere. Giornalmente, e molto obiettivamente, mettiamo sul tavolo tutte queste nostre problematiche, senza nasconderci dietro nessun "ma" e nessuna scusante.
Ma, visto l'incessante impegno dei compagni, dobbiamo chiederci: com'è appropriato agire perchè questo Partito (ri)cresca? E' di primaria importanza per noi riacquistare la fiducia dei compagni fuorisusciti e di quelli che erano nostri simpatizzanti. E se la fiducia è andata persa a causa di scelte "sbagliate" e tante cose non fatte, è il momento di riprendersela questa fiducia, col


FARE.
Se la classe lavoratrice s'è sentita ad un tratto abbandonata, è il momento di starle vicini, sostenendo le loro istanze, le loro vertenze, in modo concreto. In questa ottica, è da guardare con interesse la proposta e l'esperienza del "partito sociale", ossia un partito orizzontale, che ha come obiettivo il rilancio della nostra attività sociale, orientata al radicamento territoriale.
Un mezzo per riallacciare quei rapporti in parte compromessi, e riscoprire in noi la voglia, la possibilità di incidere direttamente sulla condizione dei soggetti svantaggiati e deboli, che per forza di cose si trovano in balìa della crisi e del sistema. La concretizzazione di questo intento son stati I diffusi Gruppi di Acquisto Popolare, l'esperienza delle Brigate di Solidarietà Attiva in Abruzzo, e le recenti Brigate di Solidarietà che sostengono attivamente le fabbriche e gli operai in lotta, le casse di resistenza, le ripetizioni popolari, I mercatini dei libri usati e così via, tutte quelle esperienze che son state portate avanti, che debbono essere prese in considerazione, studiate, migliorate ed eventualmente estese a diversi livelli d'intervento, affinchè diventino pratiche proprie della struttura del Partito in toto. Questo metodo, quello di tornare tra la gente, nelle fabbriche, "rimboccarsi le maniche" in prima persona, è quello che noi, come comunisti, riteniamo il più valido per risalire e ricostruirci diventando un qualcosa di sempre migliore.

Quartucciu
Il Comune di Quartucciu conta circa 13000 abitanti, è quindi al di sotto dei 15000, nonostante questo, visto il rapidissimo incremento della popolazione osservato negli ultimi anni, è possibile che si arrivi a superare la soglia in breve tempo. Quartucciu si trova geograficamente tra due più grandi comuni, quali Quartu Sant'Elena e Selargius, ed è parte del vicinissimo hinterland di Cagliari, il capoluogo di Provincia. Come già sottolineato, il rapido incremento demografico di questo paese è dovuto per lo più alla costruzione di nuovi quartieri. Dunque, I nuovi abitanti sono più che altro non originari del paese, ma cittadini che si sono situati alla periferia di Cagliari, alla ricerca di prezzi più bassi per le case e per allontanarsi dall'ormai congestionato territorio cagliaritano. E' difatti da un paio d'anni che a Quartucciu si assiste ad un aumento dei prezzi abitativi, saliti a causa dell'aumento della domanda. Le scuole presenti nel territorio sono due scuole materne, due scuole elementari, e una scuola media.


Soprattutto, riguardo quest'ultima è importante notare come negli ultimi anni abbia subito una fortissima diminuzione di iscritti: è palese ormai la tendenza a far frequentare agli studenti le scuole dei paesi vicini, o direttamente di Cagliari. Anche per quanto riguarda lo sport, e più generalmente il tempo libero, la situazione è molto simile: le squadre sportive che anni fa vantavano anche buoni risultati, sono ora come ora moribonde; I centri ricreativi sono pochi, e purtroppo poco frequentati. Di nuovo, assistiamo ad una tendenza da parte dei giovani di "uscire" dal paese per praticare sport e per portare avanti i loro hobbies. L'economia di Quartucciu si basa su una struttura di piccole imprese e attività commerciali, soprattutto alimentari come piccoli market, pizzerie, bar, panicifici, e attività come saloni di estetiste, parrucchiere. Per il resto, le altre attività commerciali sono poche, un ottico, un paio di profumerie..et similia. E' facile concludere come attività di questo tipo offrano pochissima occupazione e vista la gestione "familiare" della maggior parte di queste, l'occupazione risulta anche ristretta a pochissimi gruppi d'interesse. Tuttavia, la struttura economica appena accennata è affiancata anche da un grande Centro Commerciale che è situato per metà proprio nel territorio comunale di Quartucciu. Il Centro Commerciale "Le Vele", appunto, è stato costruito nel territorio di competenza di Quartucciu, mentre il relativo grosso ipermercato, il "Carrefour" è situato nel territorio comunale di Quartu Sant'Elena.

Inoltre, antistante il Centro vi è un altro centro di intrattenimento, con un Cinema Multisala.
Come di consueto soprattutto nell'ultimo decennio, si è assistito anche nella nostra zona ad una localizzazione di un Centro commerciale complessivo che comprende attività economiche di ogni tipo: dall'alimentare all'abbigliamento, dalla ristorazione all'intrattenimento, dalla cura estetica personale alla tecnologia. Un sito quindi che contiene in sè tutto ciò di cui può aver bisogno un comune cittadino. Ovviamente, questa localizzazione ha avuto molteplici conseguenze sia per I cittadini visti come singoli individui, sia per le imprese già presenti nel territorio, e quindi per il benessere generale del territorio. Mentre il singolo cittadino "guadagna" da questa "nuova" localizzazione in termini di risparmio, poichè compra in un ipermercato che pratica prezzi più bassi e giornalieri ribassi, poichè quando si reca in tale sito ha a disposizione una molteplicità ampia di servizi, e quindi "in un solo colpo" può soddisfare I suoi bisogni, dal punto di vista delle piccole attività economiche già esistenti, si assiste sicuramente ad una perdita, poichè la clientela diminuisce (preferisce recarsi al vicino centro commerciale) e I costi di gestione sono più alti. Si assiste quindi ad una duplice situazione: le famiglie preferiscono "comprare" nel centro commerciale a discapito delle piccole attività locali, ma queste ultime continuano a sopravvivere grazie alla distanza che le separa dal grosso centro, che appunto porta una parte degli abitanti a preferire "fare due passi per comprare il pane".


A fronte di questa sommaria descrizione complessiva della vita a Quartucciu , è quindi facile concludere che il paese è diventato il classico "paese dormitorio". Il paese è vissuto solo da ristrette categorie di cittadini, e non offre incentivi ora come ora affinchè nè I giovani nè I nuovi abitanti siano motivati a farlo. L'attività del Circolo: obiettivi e priorità. Alla luce dell'analisi fatta del contesto nazionale, della situazione del Partito e delle specificità del Comune di Quartucciu, è essenziale individuare le priorità del nuovo Circolo cittadino. Innanzitutto, è necessario riacquistare la visibilità del Partito stesso vanificata dai troppi anni passati senza la presenza di un nucleo ampio e strutturato di compagni e compagne, anche se alcuni compagni nel territorio si sono impegnati pur trovandosi soli. Per conseguire questo fine, oltre la presenza di un Circolo fisico, quindi visto come luogo di aggregazione e di riferimento, bisogna avviare un lavoro intenso di radicamento nel territorio. Il Circolo ha, in realtà, già iniziato questo percorso iniziando dal mese di settembre con una delle pratiche più diffuse del Partito Sociale, il Gruppo di Acquisto Popolare del pane. E' stato praticato abbastanza costantemente compatibilmente con le condizioni metereologiche, e le reazioni della gente sono state molto interessanti.

Mentre, in un primo momento, pur comprando il pane, le persone si dimostravano molto diffidenti, hanno col tempo imparato a prendere confidenza con questo modo "nuovo" di fare, mutualismo, insomma. Sono state all'ordine del giorno le domande quali "Ma perchè lo fate?", domande sicuramente accolte con molto favore, alle quali si è risposto molto volentieri. Come sono state accolte molto volentieri tutte quelle volte in cui un lunedì non abbiamo potuto fare il GAP, e il lunedì successivo siamo stati letteralemnte "sgridati"! Questa pratica, oltre ad essere stata e risultare anche adesso, estremamente soddisfacente per noi compagn*, poichè permette di adoperarsi in prima persona e lottare contro il caro vita in maniera concreta, ci ha anche dato modo di farci conoscere dalla popolazione, ormai abituata a vedere I politici in modo distaccato, a concepire la politica come un qualcosa di lontano, e per lo più inutile. La popolazione ha come scoperto un nuovo modo di fare politica, attraverso la nostra attività. Ovviamente, correlata alla visibilità è essenziale l'utilità del nostro lavoro. I canali attraverso I quali si può ambire ad essere utili sono due, e devono essere seguiti parallelamente. Da una parte, la presenza all'interno del conflitto, all'interno dei luoghi di lavoro, e a fianco dei soggetti più deboli della società, dall'altra, la vertenza portata avanti a livello istituzionale. Invero, queste due modalità di lavoro devono camminare di pari passo.

A fianco all'aiuto concreto di noi compagni all'interno delle vertenze, c'è la necessità di avanzare critiche e proposte riguardanti le stesse vertenze sul piano istituzionale. Infine, per quanto riguarda la specificità interna del circolo, uno degli obiettivi più importanti e immediati è quello di allargare il tesseramento, ma soprattutto coinvolgere tutti I compagni e le compagne tesserate nell'attività. Ciò che contraddistingue I militanti del nostro Partito da quelli dalla maggior parte degli altri, è proprio l'impegno e la passione nel lavoro. Ed in questo momento di difficoltà, probabilmente si può ripristinare quella genuinità, quella passione e quell'unità che ha sempre portato I comunisti a lottare in ogni situazione, anche la più sfavorevole.

AVANTI COMPAGNI!
Marta Laura Farci