CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Mozione n. 174
MOZIONE URAS - LANZI - SERRA - CUGINI - DAVOLI - FADDA Giuseppe - LICHERI - PISU sullo svolgimento del vertice internazionale denominato G8, sulla quantità e qualità dei programmi e degli interventi previsti, nonché sulle procedure per la loro realizzazione in relazione alla corretta applicazione delle vigenti disposizioni di legge in materia di appalti, di urbanistica, di tutela paesaggistica e ambientale, di proprietà, possesso e gestione dei beni pubblici nel rispetto integrale delle competenze attribuite dalla legge alle autorità regionali e locali.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- per l'anno 2009 è previsto lo svolgimento in Sardegna, a La Maddalena, del vertice denominato G8;
- la natura di detto evento non è definita né regolata in alcun modo da nessun patto, trattato o convenzione di diritto internazionale;
- detta decisione è stata adottata dal Governo nazionale senza alcun coinvolgimento delle istituzioni parlamentari della Sardegna;
- ancora, ad oggi nulla è dato sapere, dalle fonti e nelle forme ufficiali, sui programmi e sulla qualità degli interventi inerenti opere pubbliche, relativi finanziamenti, opere private convenzionate, destinazione finale dei beni pubblici, procedure garantite di assetto territoriale e di rispetto ambientale in conformità alle leggi e alle normative di pianificazione vigenti;
- i decreti governativi centrali che si susseguono aprono la strada a procedure eccezionali, derogatorie, peraltro coperte da segreto di Stato, in materia urbanistica, paesistica, di appalti e forniture, materie nelle quali interviene la competenza talora esclusiva talora concorrente, della Regione autonoma della Sardegna, non solamente a livello dell'esecutivo, ma soprattutto a quello legislativo;
- comunque, un evento eccezionale, esterno, per niente trasparente, democratico e garantista nelle finalità e nei modi che usualmente adotta, non può costituire ragione o causa di sconvolgimento né della programmazione regionale dello sviluppo, né dell'ordinato svolgimento delle attività sociali ed economiche dell'Isola;
- purtroppo non risultano evidenziati i tratti innovativi che in diverse circostanze persino le leggi della Regione e dello Stato (articoli specifici della finanziaria nazionale e di quella regionale) hanno indicato, e cioè: promozione dei diritti umani, delle comunità e dei popoli, il programma concordato Regione - Stato relativo alla realizzazione di un complesso di infrastrutture sociali e di servizi civili contestualmente finalizzato alla occupazione stabile, alla salvaguardia ambientale e alla cooperazione euromediterranea;
- l'anno 2008 è dichiarato dall'ONU dedicato alla difesa ed alla promozione dei diritti umani e il rispetto di tali valori, primariamente, deve richiedere la Sardegna a tutte le potenze del mondo;
- per tutto ciò risulta di assoluta urgenza che tutti i poteri dell'autonomia, a livello istituzionale e sociale, siano resi partecipi di tutte le iniziative che, a qualsiasi titolo, coinvolgano i poteri, le risorse, i beni comuni e le prospettive di assetto e di sviluppo a livello locale;
ritenuto inammissibile ogni intervento o procedura derogatori in materia di tutela ambientale, paesaggistica e di regolazione urbanistica, di trasparenza e pari opportunità nelle attività economiche e nella dotazione infrastrutturale territoriale, di disponibilità e destinazione dei beni pubblici regionali, e conseguentemente inaccettabile la sottoposizione di tali interventi e procedure al segreto di Stato,
impegna il Presidente della Regione
a riferire al Consiglio su tutti gli atti preparatori del G8 che attengono all'esercizio dei poteri regionali garantiti dalla Costituzione,
impegna il Presidente della Regione e l'intera Giunta regionale
1) a favorire, nel quadro del previsto incontro degli otto capi di Stato e di Governo in Sardegna, ogni possibile confronto e verifica dell'effettivo rispetto dei diritti fondamentali delle persone e dei popoli, in ogni parte del mondo, diritto alla pace, all'accesso alle risorse e alla fruizione dei beni comuni, alla salute, all'istruzione, allo sviluppo proprio nel rispetto dell'ecosistema, all'autodeterminazione e alla cooperazione solidale;
2) a promuovere e sostenere, in funzione di tali predetti obiettivi, tutte le iniziative di intervento sociale, culturale e di cooperazione solidale che il sistema istituzionale di base ed il vasto e qualificato tessuto del volontariato esistente in Sardegna può rappresentare e svolgere;
3) a dedicare "Sa Die de sa Sardigna" e le manifestazioni annuali del 2009 alla promozione della Sardegna come "terra di pace e di amicizia fra i popoli", in coerenza con la dichiarazione unanime del Consiglio regionale del 2003;
4) ad associare, fattivamente ed in modo coordinato, nelle iniziative di promozione dei diritti umani e della cooperazione solidale, le associazioni dei sardi emigrati e le specifiche istituzioni sarde operanti in merito.
Cagliari, 2 aprile 2008