giovedì 12 novembre 2009

2° Riunione Dipartimento Lavoro, diritti civili e sociali della Federazione di Cagliari


ciao compagni/e

vi comunico che il giorno Sabato 14 Novembre, alle ore 18:00, presso i locali della nuova federazione del PRC di Cagliari, in Via Limbara, è convocata la seconda riunione del dipartimento Lavoro, diritti civili e sociali. All'ordine del giorno l'organizzazione della Conferenza Federale delle lavoratrici e dei lavoratori, l'istituzione di un tavolo permanente dei partiti delle sinistre, dei movimenti e delle associazioni contro il razzismo e l'omofobia, la manifestazione del 5 dicembre "No cav day" e il sostegno alle lotte esistenti dei precari della provincia (dal comune di cagliari ai 21 lavoratori della metropolitana leggera delle fds. Sono invitati a partecipare e diffondere questa convocazione tutti i compagni e le compagne dei circoli della provincia, oltre i compagni/e componenti del dipartimento. E' gradita conferma e puntualità.

saluti laici
Roberto Loddo

per informazioni:
3316164008 - 3405395932
robertoguidi@hotmail.it

mercoledì 11 novembre 2009

IL LAVORO E LA CRISI: ESIGIAMO LE RISPOSTE manifestazione nazionale sabato 14 novembre


Sabato 14 novembre la CGIL scenderà in piazza a Roma per rivendicare il rilancio dell’economia e la tutela del reddito perché l’Italia che lavora esige risposte concrete. Appuntamento a Piazza della Repubblica alle ore 14 e poi corteo fino a Piazza del Popolo dove è previsto il comizio del segretario generale della CGIL, Guglielmo Epifani. Una manifestazione indetta per sottolineare il fatto che il peggio della crisi non è affatto alle nostre spalle, come sanno bene i lavoratori e i territori che ne sono pesantemente colpiti. Così come bisogna sapere che la ripresa sarà lunga e difficile. Per questo, per uscire dalla crisi c’è bisogno dunque di interventi adeguati e urgenti sugli ammortizzatori sociali per tutelare il lavoro e l’occupazione. La CGIL chiede che si esca dalla crisi guardando il futuro perché in tema di lavoro e di crisi “esigiamo le risposte”

martedì 10 novembre 2009

solidarietà all'Asarp, in difesa del diritto alla salute!



Il Partito della Rifondazione Comunista osserva da tempo con attenzione quello che avviene nel campo delle politiche sociali, sanitarie e della salute mentale in particolar modo. Come segnalano i documenti internazionali dell'OMS e dell'Unione Europea, i diritti delle persone che vivono la malattia mentale sono spesso negati, le loro libertà più elementari ridotte ai minimi termini proprio in quelle istituzioni pubbliche destinate alla cura e alla riabilitazione. In questi ultimi anni la Sardegna è stata protagonista di una triste vicenda: la morte di Giuseppe Casu nel reparto psichiatrico dell'Ospedale "SS. Trinità" di Cagliari dopo un ricovero di 7 giorni, decesso che ha aperto una vicenda giudiziaria, tuttora in corso, circa i metodi di contenzione adottati che avrebbero causato il decesso del paziente. La vicenda Casu ha ricordato la drammaticità di queste situazioni che continuano ad esistere nel nostro Paese, nonostante gli importanti progressi raggiunti nel campo della psichiatria e della tutela della salute mentale con la chiusura degli ospedali psichiatrici.

Su questi fatti la posizione di Rifondazione è stata sempre chiara ed espressa con diverse interrogazioni in consiglio comunale e in consiglio regionale. Così come è chiara la posizione dell'ASARP che da anni si batte sui temi dei diritti e che, specialmente nelle ultime settimane, è stata oggetto di un attacco che ci sembra abbia raggiunto livelli intollerabili. Proprio la struttura gestita dall'associazione, la casa famiglia “Casamatta”, è stata oggetto di denuncia da parte di un medico della ASL di Cagliari. Denunce di maltrattamenti nei confronti delle persone ospiti della casa, che anche le opportune verifiche effettuate dal Nucleo Operativo Antisofisticazioni dei Carabinieri hanno dimostrato infondate. Come chi conosce da vicino l'operato dell'associazione dei familiari sa bene, “Casamatta” rappresenta un esempio delle possibilità di assistere le persone nella pienezza dei diritti. Nel 1991 quando l'associazione dei familiari diede vita alla casa famiglia fu un momento di importanza epocale per lo sviluppo delle politiche nella nostra regione. In quegli anni nella provincia di Cagliari non esisteva nessuna struttura di riabilitazione.

L'ospedale psichiatrico di Villa Clara era ancora operativo e oggetto di scandali reali per le morti dei ricoverati che si susseguirono alla fine degli anni '80. I servizi territoriali, d'altro canto, erano ad un livello embrionale che non permetteva nessun tipo di sostegno reale ad utenti e famiglie che vivevano la realtà della sofferenza psichica. In questo scenario quest'esperienza pilota nata per volontà della presidente Gisella Trincas, dei familiari, ma anche di alcuni operatori dei servizi pubblici, rappresentò un segnale delle potenzialità di una cura che tenesse conto della dignità e della promozione delle capacità delle persone con disturbo mentale. La struttura ha visto negli anni un grande investimento in formazione del personale e raggiungimento di standard di assistenza elevati. Non a caso nel 1999 la Federazione Italiana per il Volontariato (FIVOL) ha conferito all’associazione il premio nazionale della solidarietà, proprio per la realizzazione della casa. Per queste ragioni vogliamo manifestare la nostra solidarietà a Gisella Trincas, ai familiari e agli operatori della struttura, consci che il diritto alla salute, per potersi dispiegare, ha bisogno non solo di operatori sanitari capaci, ma anche della vigilanza attenta e consapevole di familiari e utenti dei servizi. Il Partito della Rifondazione Comunista si impegna, attraverso una serie di iniziative, a sensibilizzare l’opinione pubblica, in merito alle problematiche della salute mentale.


Giuseppe Stocchino

Segretario federale PRC (Cagliari)

domenica 8 novembre 2009

Appello per il 17 Novembre, aderisce la federazione della sinistra di alternativa


Appello per il 17 Novembre
Giornata Nazionale per il diritto allo studio


Lo scorso autunno gli studenti, i precari e tutto il mondo dell'istruzione sono scesi in piazza per lottare contro lo smantellamento della scuola pubblica italiana ad opera del Governo Berlusconi. Oggi le ripercussioni dei disastri firmati Gelmini iniziano a farsi sentire a tutti i livelli.Nelle scuole medie superiori è in arrivo il disegno di legge Aprea che prevede l'ingresso dei privati nei Consigli d'Istituto e stravolge il sistema scolastico nazionale attuale. Gli studenti dopo aver assistito allo snaturamento della scuola primaria nel suo ruolo formativo saranno dunque vittime di un ulteriore indebolimento della funzione pubblica e democratica della scuola.Nello stesso tempo il precariato continua ad essere il denominatore comune tanto della scuola quanto dell'Università. Per la scuola si pensi ai migliaia di licenziamenti fra docenti e personale ATA di quest'anno, all'introduzione di nuovi rapporti di lavoro come “il contratto di disponibilità” e alla totale mancanza di prospettiva formativa per i docenti di terza fascia. Per l'Università la nuova Riforma votata in Consiglio dei Ministri ci restituisce un quadro complessivo estremamente drammatico che va in direzione di un aumento dell'instabilità lavorativa dei giovani ricercatori. L'Onda esplosa l'anno scorso per i tagli della legge 133 deve riprendere poiché solo in Sardegna tra tagli, ripartizione dei fondi su base “meritocratica” e requisiti minimi previsti dalla Riforma avremo una drastica riduzione delle possibilità di accesso all'Università e una riduzione consistente dell'offerta formativa.Serve opporsi a questa degenerazione che vuole il sapere subordinato al mercato, serve rivendicare il diritto di tutte e tutti per un accesso libero e democratico all'istruzione e alla formazione continua, la data del 17 Novembre è da molti anni la giornata simbolica per la rivendicazione e la difesa del diritto allo studio quest'anno deve diventare per noi la giornata per la difesa della scuola e dell'Università Sarda. Per questo è indispensabile dar vita a un comitato che organizzi nell'intero territorio regionale diverse manifestazioni e che raccolga le adesioni a partire da quest'appello di tutte le organizzazioni che hanno a cuore il futuro del sistema formativo sardo.


FERRERO: CROCEFISSO, INVECE DI FARE RICORSO IN EUROPA, IL GOVERNO SI PREOCCUPI DI UNA SCUOLA CHE TAGLIA LE SUPPLENZE


Roma, 6 novembre 2009.
Comunicato stampa.

Dichiarazione di Paolo Ferrero,
segretario nazionale del Prc-Se



Invece di annunciare ricorsi contro la sentenza della Corte di Giustizia europea che chiede di togliere il crocefisso dalle aule scolastiche, il governo dovrebbe occuparsi dello stato disastroso in cui ha ridotto la scuola pubblica italiana, specialmente la scuola dell'obbligo. Dopo aver tagliato i fondi per i supplenti e dopo aver reso di fatto impossibile sostituire gli insegnanti assenti anche solo per qualche giorno di malattia, a partire da quelle invernali che stanno diventando sempre più pericolose, lavorare nella scuola pubblica italiana è diventato un terno al lotto in cui ogni giorno migliaia di classi vengono smembrate, spostate, divise perchè senza insegnanti e senza supplenti. Questa è la vergogna della scuola italiana, non la presenza o meno del crocefisso in aula.

Ufficio stampa Prc-Se

Il lavoro non è una merce, è la leva per cambiare il mondo


Nel nostro paese vi sono evidenti segnali di un risveglio dell’opposizione sociale alle politiche del governo delle destre e delle classi dominanti, dopo la dura sconfitta elettorale e la profonda crisi nella quale è entrata la sinistra. I movimenti non si sono spenti. Molti di essi hanno ritrovato vivacità. Dalla fine dell’estate in poi non vi è stato un fine settimana che non sia stato caratterizzato da un grande appuntamento, dalla manifestazione per la libertà di stampa a quella contro il razzismo, passando per quelle contro l’omofobia e il precariato nella scuola. Senza contare i tanti momenti di lotta e di conflitto locali. Anche il movimento sindacale non è inerte, malgrado la profonda divisione che lo attraversa. [leggi tutto]