lunedì 21 febbraio 2011

Preoccupanti sviluppi della crisi dell’industria in Sardegna. I sindacati sollecitano il Consiglio regionale.


di Roberto Loddo

da SardegnaNovas


La crisi dell’industria in Sardegna sta registrando preoccupanti sviluppi. L’assemblea dei lavoratori Contivecchi e Syndial di Assemini (che si è svolta il 10 febbraio) aveva chiesto a tutte le forze politiche che condividevano le proposte dei sindacati “un impegno a sollecitare al Consiglio Regionale della Sardegna e in tutte le sedi istituzionali di riferimento, una discussione per assumere al più presto le decisioni necessarie per difendere ad ogni costo il lavoro e le produzioni legate alla chimica sarda”. Tra le numerose reazioni del mondo politico isolano, la Federazione della Sinistra manifesta totale solidarietà e sostegno ai lavoratori in lotta. I segretari provinciali del Prc Giuseppe Stocchino e del Pdci, Iosè Manca esprimono, in una nota stampa, la necessità di riavviare subito gli impianti e riprendere la produzione. “Chiediamo certezze soprattutto in merito alle trattative portate avanti dal ministro Romani, in quanto fino ad ora, abbiamo potuto leggere solo parole”.


Condividendo l’appello dei lavoratori e dei sindacati, l’opposizione di centrosinistra in Consiglio regionale ha presentato una mozione urgente sulla chimica in Sardegna. Una mozione che impegna la Regione a effettuare una verifica sulla qualità e la solidità del piano industriale proposto dagli acquirenti degli impianti. L’iniziativa ha come primo firmatario Giampaolo Diana, vicecapogruppo del Pd, che scrive “il presidente Cappellacci deve attivarsi per scongiurare che, un solo segmento della filiera chimica sarda venga dismesso perché determinerebbe l’inevitabile smantellamento dell’intero comparto chimico isolano”. “La Regione -conclude Diana- deve intervenire con urgenza presso il Governo, l’Eni e i commissari della Vinyls per sollecitare la firma dell’accordo preliminare con Gita, e accertarsi dell’immediato riavvio del ciclo del cloro e dei suoi derivati di vitale importanza per l’intero sistema produttivo isolano”.

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